20 maggio 2015

Carl Schmitt e il nazismo: dal fascicolo del Sicherheitsdienst. Pag 7 / Bornhack.

Status: vers1.1/20.5.2015
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Particolari della pagina:
a.

b.



Trascrizione

Bornhack (1):
Brief vom 22.4.1934 an Koellreutter (2):

…Den Führerstaat auch mit Genuss gelesen.
Fein, dass Sie auch einmal den polititischen Verwandlungskünstler und staatsrechtlichen Seifensieder Karl Schmitt abführen. Erst – es ist erst 4 Jahre her – schwärmete er für den Juden Hugo Preuss (3) und die Weimarer Verfassung – die Hugo Preuss-Brücke in Berlin hat inzwischen einen anderen Namen bekommen – dann wollte er für Brüning (4), dann für Papen (5) eine neue Verfassung machen, und siehe da, plötzlich entpuppte er sich als waschechter Nationalsozialist, Berliner Professor und Preussischer Staatsrat, obwohlgleich er vom Nationalsozialismus ungefähr ebensoviel Verständnis hat wie ein Esel vom Lautenschlagen. Neulich bei einem Vortrage des italienischen Professor und Rektors der römischen Universität Rocca (6) hielt er eine unendlich blöde Begrüssungsrede über die Wertlosigkeit des römischen Rechts.

Brief vom 1.6.1934 an Koellreutter:

…Neulich beim Referendarexamen äusserten sich die Kammergerichtsräte sehr anerkennend über ihre Beschäftigung mit dem grossen Karl Schmitt, der nicht bloss als politischer Verwandlungskünstler und politischer Seifensieder, sondern auch durch seine serbischen Frauen Aufsehen erregt.

Traduzione
(...)

NOTE

 
Conrad Bornhak
(1) Trattasi probabilmente di Conrad Bornhak, di cui esiste una scheda con foto della Humboldt-Universität. Vi si legge che nel 1926 fu sospeso dall’università a causa di dichiarazione contro la repubblica e la costituzione di Weimar. Insegnò quindi nell’università del Cairo e ritornò in Germania nel 1931. Fra le sue opere (vedi) si trovano: “Das italienische Staatsrecht des Faschismus” (1934), recensito in Italia da Egidio Tosato e “Genealogie der Verfassungen” (1935), “Die Kriegsschuld” (1929). Nacque il 21 marzo 1861 a Nordhausen, morì a 83 anni in Berlino il 9 febbraio 1944: così Wikipedia, che scrive Conrad Bornhak.

Hugo Preuss
(3) Hugo Preuss: Nacque il 20 ottobre 1860 a Berlino ed in Berlino morì il 9 ottobre 1925. Era figlio di una famiglia di commercianti ebrei. Studiò a Berlino e in Heidelberg. Fu allievo di Otto von Gierke. Fu membro del Deutschen Demokratischen Partei. Su Hugo Preuss si trova un saggio di Carl Schmitt: Hugo Preuß – Sein Staatsbegriff und seine Stellung in der deutschen Staatslehre, Tübingen, J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), 1930, 34 S.


H. Brüning
(4) Heinrich Brüning: nacque in Münster il 26 novembre 1885, morì il 30 marzo 1970 a Norwich negli Usa. Nel 1906 studiava in Strasburgo. Fu cancelliere dal 1930 al 1932. È del 28 marzo 1931 un suo decreto di emergenza che intendeva «combattere gli eccessi politici. Le restrizioni più rigorose riguardano manifesti e volantini, mentre le restrizioni per i giornali e i periodici sono meno severe. La confisca e la soppressione di un giornale possono essere autorizzate nel caso di incitamento alla disobbedienza alle leggi, o nel caso di diffamazione o derisione degli organi, delle istituzioni, delle autorità o degli ufficiali dello Stato o delle comunità religiose, delle loro istituzioni, delle loro abitudini e dei loro simboli di culto. La critica alla Repubblica non è comunque vietata: solo alcuni comportamenti sono ritenuti offensivi e, quindi, puniti» (Fonte).

Franz von Papen
(5) Franz von Papen: Nato a Werl nel 1879, morì a Obersasbach nel 1969. Intraprese fin da giovanissimo la carriera militare. Durante la repubblica di Weimar guidò l’ala destra del Centro Cattolico. Il 1° giugno 1932, succedendo a Brüning, fu nominato Cancelliere del Reich. «Il 20 luglio 1932 inoltre, von Papen, attraverso un decreto di emergenza del presidente Paul von Hindenburg, assunse pieni poteri in Prussia in seguito allo scioglimento del governo prussiano (Preußenschlag, colpo di stato prussiano); questa mossa ebbe come pretesto ufficiale la soppressione dei disordini scoppiati nella provincia prussiana, ma in realtà riuscì a legare indissolubilmente la Prussia alle sorti del Reich. La sua azione politica, estremamente conservatrice e reazionaria (che fu comunque appoggiata dal Papa Pio XI), suscitò ovviamente violente polemiche a sinistra. Quando il 17 novembre 1932 anche l'ex generale Kurt von Schleicher ritirò la sua fiducia, il governo di Franz von Papen cadde definitivamente. La mossa dell'ex generale, che lo aveva inizialmente aiutato a diventare Cancelliere fu giudicata da von Papen come uno sgarbo ed un tradimento. Ebbe comunque subito l'occasione di vendicarsi, stringendo un'alleanza con il Partito Nazistadi Hitler e favorendone la nomina a cancelliere il 30 gennaio 1933, pur di ottenere in cambio dal Führer la nomina a vicecancelliere del proprio governo».

Alfredo Rocco
(6) Rectius Alfredo Rocco: nato a Napoli nel 1875, morto in Roma il 28 agosto 1935, fu rettore dell’Università di Roma dal 1932 al 1935. «Esponente del movimento nazionalista, aderì al fascismo (1923), fu presidente della Camera (1924-25) e quindi ministro di Grazia e giustizia (1925-32). In tale carica avviò la complessa legislazione (1925-28) con cui diede sistemazione organica alle istanze del fascismo di organizzazione del potere; nel 1930 entrarono in vigore i codici penale e di procedura penale comunemente indicati con il suo nome». Ebbe parte determinante nella elaborazione (1927) della Carta del Lavoro e dei regolamenti relativi al concordato con la Santa Sede. Vedi oltre in scheda Treccani.

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